Biografia di Bruno Minetti

Bruno Minetti, uno di noi. Nato il 25/10/1944, ci ha lasciato il 18 ottobre 2006, a 61 anni, una eredità eccezionale di umanità, di professionalità, di impegno politico e sociale. Le migliaia di malati e di loro parenti, che l’hanno incontrato come medico, sottolineano la ricchezza di relazione che accompagnava sempre l’elevata qualità del suo agire professionale. I colleghi ed i collaboratori sono cresciuti con i suoi continui stimoli all’analisi, all’approfondimento, alla progettualità e altrettanto i compagni di strada nelle battaglie per una società e una sanità più giuste. Ma i famigliari e gli amici non smetteranno mai di parlare della sua vitalità e del suo entusiasmo, in tutto, dalle sue cavalcate in bicicletta alle maratone, dalle lunghe camminate alle sciate nelle sue montagne, dalle incredibili nuotate fino all’esuberanza nei momenti conviviali: perché Bruno, sempre, con spontaneità ed energia dava il meglio di sé, per sé e per gli altri. Una lunga e ricca carriera professionale, la sua, iniziata nel luglio del 1969, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all'Università di Pavia, a cui è poi seguita la specializzazione in Ematologia clinica e di laboratorio (nel 1972) e quella in Medicina interna (nel 1977). Dopo vent'anni trascorsi nel reparti di Medicina e di Ematologia dei «Riuniti», dal 1969 al 1989, alla scuola dell'internista Francesco Vaccari, Minetti è stato primario del reparto di Medicina dell'ospedale «San Biagio» di Clusone dal 1989 al 2001, direttore sanitario dell'allora Ussl 25 di Clusone (dal 1991 al 1994) e direttore sanitario dell'Ussl 11 di Albino tra il 1995 e il 1996. Proprio nel lungo periodo trascorso all'ospedale di Clusone, di cui divenne sostanzialmente la «bandiera», è stato promotore e collaboratore sanitario di alcune organizzazioni di volontariato dell'Alta Val Seriana (Avis, Admo, Aido, Associazione diabetici bergamaschi, Lega italiana per la lotta contro i tumori, Aipa). Ai «Riuniti» era tornato nell'ottobre del 2001, come primario della Medicina II. Autore di una trentina di pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e di una quindicina su quelle internazionali, relatore a congressi scientifici, Minetti si è sempre dedicato alla cura dei pazienti anziani colpiti da malattie tumorali e cardiovascolari acute, coordinando percorsi diagnostici e terapeutici intraospedalieri e spingendo molto sulla continuità assistenziale per i malati più complessi e fragili. Ricordiamo in particolare il suo ruolo nell’importante progetto Anchise sulle multipatologie nell’anziano. Anche attraverso la sua militanza nel PDS e poi nei DS, Bruno si è sempre battuto con convinzione per il miglioramento del servizio sanitario nazionale e per il ruolo portante della strutture pubbliche, coniugando gli obiettivi della capillarità dei servizi con quelli della qualità da garantire a tutti i cittadini. Ha profuso il suo impegno per superare le separatezze fra le diverse specialità ospedaliere e fra degenze e territorio, per affermare la vera continuità terapeutica, al servizio del malato e dei suoi bisogni. La sua disponibilità costante, la elevata professionalità sempre espressa nella vicinanza e nell’ascolto del malato, la prorompente umanità in ogni relazione sono la testimonianza di come si può vivere nella quotidianità l’impegno politico e sociale.
Fautore dell'integrazione tra ospedale e il medico di medicina generale sul territorio, Minetti (impegnato nella Cgil Medici) si è sempre battuto per riuscire a strutturare un vero sistema a rete tra le aziende ospedaliere della Bergamasca. Fortemente attivo anche nel socio assistenziale, faceva parte del Consiglio di amministrazione della Casa di riposo di via Gleno.